Il pollice, pietra miliare dell’evoluzione umana: è ciò che ci rende unici e ci distingue dagli animali. La nostra capacità di costruire utensìli deriva da questa caratteristica.
Il pollice ha spesso rappresentato l’autorità e il possesso del potere.Viene ritenuto il dito che rappresenta il controllo, proprio per il fatto che è grazie al pollice che possiamo manipolare gli oggetti.
Viene spesso utilizzato per indicare noi stessi, mentre è raro che si utilizzi per indicare una persona o un oggetto: in tal caso ha un significato negativo. Indicare col pollice è un gesto che infastidisce soprattutto le donne, e non viene utilizzato da queste ultime, ammenoché non vogliano indicare una persona sgradita.
Il pollice che esce dalle tasche è un gesto diffuso tra uomini e donne che si sentono in una posizione di superiorità rispetto agli altri. Si possono talvolta osservare i pollici che sporgono dalle tasche posteriori, come a nascondere un atteggiamento dominante. Prima degli anni Sessanta, le donne esibivano raramente i pollici.
Le braccia conserte con i pollici che sono rivolti verso l’alto, sono un insieme di gesti comune da osservare. In genere, la persona che assume questa posizione, può muoverei pollici mentre parla, dondolandosi sui talloni. In linea generale, se si osserva un cambiamento nella postura del soggetto con cui stiamo interloquendo, che porta quest’ultimo ad incrociare le braccia con i pollici in vista, rivolti verso l’alto, il doppio messaggio che ci arriva è di chiusura nonché di superiorità.
Poggiare il pollice sotto il proprio mento può segnalare un interesse, mentre sorreggersi la testa col pollice, associato al dito indice verso l’alto, può manifestare un segnale negativo.
E le carezze? Se accarezziamo qualcuno senza il contatto del pollice, il gesto apparirà freddo; se invece si accarezza il volto altrui con il pollice, stiamo manifestando l’interesse di entrare in relazione con l’altro.
Paola Dell’Aversana
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