Tutto il potere del mondo è contenuto negli occhi

Michael Wincott

Il contatto visivo è il fattore determinante in una conversazione e può suggerire un eventuale desiderio di predominio. Negli incontri passiamo gran parte del tempo a guardare in faccia l’interlocutore, pertanto i segnali inviati dagli occhi risultano fondamentali per poter cogliere i pensieri e gli atteggiamenti altrui.

Utilizziamo spesso espressioni quali “lo ha fulminato con gli occhi”, ” ha due occhi da cerbiatto”, lo ha fulminato con lo sguardo”. Nell’utilizzare questi modi di dire ci riferiamo, in maniera inconsapevole, alla dimensione delle pupille di un individuo e alle caratteristiche del suo sguardo. Gli occhi sono, in molti casi, la parte anatomica più affidabile e indicativa in tema di linguaggio del corpo, sia perché rappresentano un punto focale del corpo, sia perché le pupille non sono controllabili a livello conscio.

Ragazza Afgana ritratta da Steve McCurry nel 1984.
Il suo sguardo tormentato
continua a godere di una grande popolarità.

Gli occhi sono fondamentali durante corteggiamento, e il trucco serve a metterli bene in evidenza. Se una donna è attratta da un uomo, le sue pupille si dilatano quando lo guarda e lui, pur inconsciamente, coglie il messaggio. È per questo motivo che gli incontri romantici hanno maggior successo nei luoghi in cui la luce è soffusa: in tale situazione le pupille si dilatano e danno a ciascun partner l’impressione di piacere all’altro.

Con le sue sopracciglia a V rovesciata, Kennedy ha un’espressione autoritaria e partecipe.

Abbassare le sopracciglia è l’atto con cui l’uomo comunica un atteggiamento di predominio o di aggressività. Sollevare le sopracciglia denota invece sottomissione.

Abbassare le palpebre sollevando contemporaneamente le sopracciglia, guardando verso l’alto, è un insieme gestuale usato sin dall’antichità dalla donna per comunicare un’idea di disponibilità sessuale.

L’occhiata a distanza viene utilizzata anche dalle scimmie come forma di saluto sociale. Le sopracciglia si sollevano rapidamente per una frazione di secondo, quindi si abbassano di nuovo: questo serve ad attirare l’attenzione sul volto in modo che tra i due soggetti possa avvenire un o scambio di segnali. Si tratta di un segnale inconscio di riconoscimento della presenza dell’altro. Non lanciamo occhiate a distanza a sconosciuti che incrociamo per strada o a persone che non apprezziamo. Inoltre percepiamo come potenzialmente aggressivi i soggetti che, nelle prime fasi di un incontro non contraccambiano il segnale.

La regola d’oro è: lanciate sempre un’occhiata a distanza alle persone che vi piacciono o a cui volete piacere.

Paola Dell’Aversana

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