
Quanto è importante la CNV nel Public Speaking?
La risposta a questa domanda possiamo darcela da soli, chiedendoci qual è la prima cosa che osserviamo di un oratore. Se lo incontriamo prima della sua performance, osserviamo il suo portamento, la sua postura, il suo abbigliamento e il suo volto. Appena sale sul palco ed entra in scena, continuiamo a guardare questi aspetti, e solo dopo un po’ iniziamo a porre attenzione alle sue parole.
Nei nostri corsi di Public Speaking chiamiamo questi primi momenti la “fase olfattiva”: sono circa 30 secondi in cui tutti “annusano” l’oratore osservandone le movenze e i segnali non verbali.
Per questo, per un buon oratore è importante lavorare sulla propria CNV per migliorare la propria capacità di catturare l’attenzione del pubblico e accettare il fatto di essere “annusato” nei primi minuti.
Ma qual è la miglior CNV per chi parla in pubblico?
Dipende. Non ne esiste una buona in assoluto. Roberto Benigni ha uno stile diverso dal presidente Obama, e quale dei due è migliore? Nessuno dei due. Stili diversi, per persone diverse, con ruoli diversi ed obiettivi diversi.
A volte, ad esempio, può essere funzionale anche non dare una ottima prima impressione, soprattutto se si hanno contenuti di altissimo valore: la percezione di qualità dell’oratore migliorerà progressivamente. Ma altre volte, soprattutto se si hanno a disposizione pochi minuti, se non addirittura pochi secondi, sarà importante riuscire a dare un impatto immediatamente positivo.
La vera abilità non è nel dare o non dare una buona prima impressione, ma nel saper giocare, in base al contesto, agli obiettivi e al momento con la propria Comunicazione Non Verbale, in modo da renderla funzionale e facilitarci nel raggiungimento degli obiettivi desiderati.
L’entrata sul palco, o l’apertura di un discorso o una riunione, saranno fondamentali. E ancor più lo saranno i momenti che precedono l’ingresso o l’inizio, specie se siamo visibili al pubblico.
Come entrare sul palco ad una convention? Cosa fare? Cosa dire? … o casa non dire?
Il silenzio, ad esempio, nella “fase olfattiva” è consigliato in molte situazioni e in molti contesti. A volte, parlare mentre le persone stanno ascoltando le urla del nostro corpo è disfunzionale, crea disturbo e dà fastidio alla platea.
E come gestire lo sguardo? E il sorriso? E le mani? E il movimento del corpo? È meglio muoversi o star fermi?
Non ci sono regole fisse, ma è bene avere la capacità di saper modulare il proprio linguaggio del corpo in base al momento.
Su questo tema torneremo molte volte, analizzando insieme molte applicazioni differenti della CNV nel Public Speaking, in varie situazioni.
Per ora il consiglio principale, nell’apertura di un buon discorso in pubblico, è di entrare con un buon passo ENERGICO, ma non troppo veloce, SORRIDENDO, con lo sguardo rivolto verso il pubblico, e IN SILENZIO. All’inizio, lasciatevi osservare, fatevi “annusare” dal pubblico e fate una lunga pausa. Questo stratagemma aumenterà l’attenzione, la curiosità, e l’attesa per ciò che vorrete dire.
Buona CNV e buon Public Speaking.
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